Il
Serapeo o Tempio di Serapide è così
chiamato perché nel 1750, durante gli scavi,
vi fu rinvenuta una statua del dio egizio Serapis,
ma che in realtà era un Macellum (I - II
sec. d. C.) o mercato pubblico annesso all'area
del porto dell'antica città. Le tre colonne
in marmo cipollino, attorno alle quali si trovavano
36 botteghe, presentano evidenti tracce di fori
praticati dai litodomi che testimoniano l'alterno
movimento bradisismico della zona. L'ingresso
al Macellum era dalla parte del mare. Le vaste
tracce del pavimento
marmoreo, e il rivestimento dei servizi igienici
sono la testimonianza della complessità
architettonica e decorativa del monumento. Era,
infatti, una delle costruzioni più magnificenti
della città.
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