Nato
a Sora, cittadina nei pressi di Frosinone, il
7 luglio 1901, Vittorio De Sica sentiva Napoli
come sua seconda patria poiché suo padre,
suo nonno e i suoi bisnonni erano tutti napoletani.
Aveva nel sangue, si può proprio affermare,
la "napoletanità".
Nato in una famiglia di umili origini, studiò
a Napoli fino a quindici anni; iniziò a
lavorare come garzone e quindi si trasferì
a Roma con la famiglia dove conseguì il
diploma di ragioniere. Già da studente
aveva iniziato a frequentare l'ambiente teatrale
e a misurarsi come attore.
Gli esordi avvennero sotto la guida di Tatiana
Pavlova nel 1923 e dieci anni dopo fonda una sua
compagnia teatrale con Sergio Tofano e sua moglie
Giuditta Rissone, attrice comica.
Nel 1926 l'esordio nel cinema, recita e si afferma
nelle parti del conquistatore galante. Di questi
anni sono i film Gli uomini che mascalzoni! (1932)
e Grandi Magazzini (1939). Negli anni Quaranta
è regista di film romantici, commedie rosa
ma non sdolcinate: Rose Scarlatte (1940) Teresa
Venerdì (1941) e Un garibaldino al convento
del 1942.
Quattro sono le pietre miliari che rappresentano
il neorealismo di De Sica: Sciuscià, Ladri
di biciclette, Miracolo a Milano e Umberto D.
Sciuscià fu realizzato nel 1946 e parla
della condizione dei ragazzi abbandonati.
Ladri di biciclette, del 1948, è la triste
storia di un attacchino cui viene rubata la bicicletta.
Considerato come affresco dell'ambiente dei disoccupati,
conquista il primo Oscar (sino ad allora mai assegnato)
come miglior film straniero.
Nel 1951 De Sica gira Miracolo a Milano, una favola
surreale sulle ingiustizie sociali. Umberto D.
(1952) narra la struggente vicenda di un vecchio
pensionato che non riesce neanche a trovare i
soldi per l'affitto di una camera. Viene sfrattato
dalla padrona e allora medita di suicidarsi.
Sono pellicole di denuncia sociale, di intensa
partecipazione emotiva e autenticità.
Terminato il periodo di film neorealisti, Vittorio
De Sica si dedica a film più disimpegnati
ma ugualmente raffinati e sensibili.
Grande successo di pubblico viene riscosso dai
film L'Oro di Napoli del 1954 e La Ciociara (1960)
il capolavoro, in cui la parte da protagonista
è recitata da una straordinaria Sofia Loren.
A Napoli girò alcuni dei suoi film più
belli, ma non la storia che gli stava più
a cuore: la maga di Napoli, che avrebbe dovuto
avere come protagonista Sofia Loren, che proprio
ai film di De Sica deve la propria fama.
Altri indiscutibili successi sono stati Pane amore
e fantasia del 1953, "Ieri, Oggi e Domani
" (1964), dello stesso anno, Il giardino
dei Finzi-Contini, con il quale vince un altro
Oscar nel 1971. Ne Il viaggio, girato nel 1974,
De Sica dirige Richard Burton.
Questo film chiude la sua splendida carriera;
muore in quell'anno a Parigi all'età di
72 anni .
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