La
storia
Dal dopoguerra al 1980, il gioco napoletano della
Bonifacciata, come la maggior parte dei rituali
antichi, ebbe una fase di progressivo declino.
La tombola veniva ancora praticata solo nelle
zone popolari e per lo più dagli anziani. A quei
tempi, questo tipo di gioco non veniva ritenuto
al passo in sintonia con il gusto moderno, si
trattava infatti di un rituale povero. Da allora
a oggi, di tombole napoletane originali, ne sono
apparse una miriade, ma la vera tombola ha radici
nella cultura nobilissima di Napoli. Tutto nella
tombola è basato sulla fortuna e sulla tradizione
orale. Un tabellone e le cartelle di cartone,
un panariello di vimini a forma di cono, anche
detto tombola, dal quale vengono estratti i numeri
di legno grezzo, e poi fagioli secchi usati come
segnanumeri: questi sono gli elementi del gioco.
Ma attenzione! Nessuno dei 90 numeri è solo un
numero: parole, significati, sogni, spaccati di
vita quotidiana vengono associati a quel determinato
numero dalla fantasia popolare. 90 cartelle, 90
numeri, 90 vignette, 90 frasi napoletane e, in
più, 90 didascalie nell' inglese parlato dalle
comunità italiane residenti negli Stati Uniti,
spesso le più gelose custodi delle tradizioni
popolari.
Il gioco
Il costo delle cartelle viene stabilito dai giocatori,
ognuno può acquistarne quante ne desidera. Un
giocatore, a turno, acquista il Cartellone- l'equivalente
di sei cartelle- e sarà al contempo giocatore
e banditore (cioè colui che estrae , uno alla
volta, i numeri del sacchetto dichiarandoli a
voce alta. La somma di danaro raccolta dalla vendita
delle cartelle sarà "la posta" che dovrà essere
suddivisa in 5 diverse somme: primo, secondo,
terzo, quarto e quinto premio, rispettivamente
per l'AMBO, il TERNO, la QUATERNA, la CINQUINA
e infine la TOMBOLA (tutti i numeri della cartella).
E allora…buon divertimento e buon Natale!
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